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Relazioni linguistiche

Strutture, rapporti, genealogie

by Martin Becker (Volume editor) Ludwig Fesenmeier (Volume editor)
©2016 Edited Collection 210 Pages
Series: Studia Romanica et Linguistica, Volume 45

Summary

I contributi raccolti nel volume risalgono alle rispettive comunicazioni presentate nella sezione di linguistica del convegno del Deutscher Italianistenverband, svoltosi dal 20 al 22 marzo 2014 alla Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg e dedicato al tema delle «relazioni». Sullo sfondo dell’idea che alla base del nostro modo di pensare e di parlare stia il concetto della relazionalità, le prospettive storiche e sistematiche di questo concetto sono state concretizzate sul versante delle relazioni linguistiche, che possono presentarsi sotto forma di strutture, rapporti e genealogie. In tal senso sono state discusse, in prospettiva sia sincronica sia diacronica, relazioni linguistiche appartenenti a differenti livelli della descrizione linguistica.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Titolo
  • Copyright
  • Sull’autore/sul curatore
  • Sul libro
  • Questa edizione in formato eBook può essere citata
  • Indice
  • Martin Becker/Ludwig Fesenmeier - Introduzione
  • Roger Schöntag - L’architettura del latino nel Trattato della vera origine di Celso Cittadini
  • Sergio Lubello - Rapporti italo-tedeschi negli studi linguistici del secondo Ottocento: maestri, scuole, centri culturali
  • Daniele Baglioni - Aspetti della cronologia relativa dell’elemento italoromanzo in maltese
  • Pierluigi Cuzzolin - Considerazioni sulla paraipotassi in italiano
  • Martin Becker - Condizionale Semplice e Condizionale Composto nella «concordanza dei tempi» – un’analisi semantico-pragmatica di un percorso storico
  • Laura Sergo - Testo originale – traduzione – ritraduzione: una specie di famiglia
  • Eduardo Blasco Ferrer - Quando i rapporti di parentela non funzionano: registri e connotazioni nelle traduzioni romanze
  • Ludwig Fesenmeier/Christian Rivoletti - Il parlato nello scritto: mimesi d’immediatezza comunicativa nei testi letterari
  • Laura Linzmeier/Maria Selig - Parentela e contatto: riflessioni sulla genealogia del sassarese quale varietà di contatto ibrida
  • Elton Prifti - Osservazioni su una storia romanza dei contatti linguistici interadriatici

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Introduzione

I contributi raccolti nel presente volume risalgono alle rispettive comunicazioni presentate al nono convegno del Deutscher Italianistenverband – Fachverband Italienisch in Wissenschaft und Unterricht, svoltosi dal 20 al 22 marzo 2014 alla Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg e dedicato a Relazioni e relativi – Genealogie, famiglie, parentele. Sullo sfondo dell’idea che alla base del nostro modo di pensare e di parlare stia il concetto della relazionalità, nella sezione di linguistica si è rivelato opportuno concretizzare i profili e le prospettive storiche e sistematiche del concetto di ‘parentela’ sul versante delle Relazioni linguistiche: strutture, rapporti, genealogie. In tal senso sono state discusse, in prospettiva sia sincronica (rapporti strutturali, genetici e tipologici) sia diacronica (convergenze e divergenze nell’evoluzione e nel mutamento linguistico), relazioni linguistiche appartenenti a differenti livelli della descrizione linguistica.

I dieci saggi, che rappresentano il risultato dei vari cammini intrapresi al fine di far luce su questioni legate al fenomeno delle relazioni linguistiche, costituiscono un importante contributo all’attuale ricerca italianistica, con particolare riguardo a quattro ambiti: questioni teoriche e metodologiche, ivi inclusa la storia della riflessione linguistica in Italia; la prospettiva storico-diacronica del mutamento linguistico, con particolare attenzione al punto di vista comparativo; l’ambito della traduttologia, in cui ci si incentra su rapporti fra testi imparentati; infine, la linguistica variazionale, nelle sue dimensioni storico-diatopica e genealogica, ma anche in quella testuale.

La prima parte del volume si apre su aspetti teorici e metodologici della linguistica italiana, in particolare sulla storia della riflessione linguistica in Italia.

Nel suo contributo «L’architettura del latino nel Trattato della vera origine di Celso Cittadini», Roger Schöntag si occupa di un capitolo importantissimo, ma poco noto, della proto-storia della filologia romanza e mette in rilievo, avvalendosi della terminologia linguistica attuale, la modernità della concezione che l’erudito rinascimentale aveva del latino: egli lo considerava una lingua storica a pieno titolo, cioè una lingua caratterizzata da variazione diasistematica già nell’antichità.

Al centro dell’interesse di Sergio Lubello si trovano i «Rapporti italo-tedeschi negli studi linguistici del secondo Ottocento: maestri, scuole, centri culturali»: attraverso brevi schizzi, lo studioso mette in rilievo l’influsso che la linguistica storico-comparativa, sorta in Germania, ha avuto sullo sviluppo della ricerca linguistica in Italia, da Graziadio Isaia Ascoli, fondatore della dialettologia romanza che trova la sua espressione nell’Archivio Glottologico Italiano, passando ← 7 | 8 → per Francesco D’Ovidio, coautore del Grundriss der romanischen Philologie, fino a Carlo Salvioni, di formazione rigorosamente neogrammaticale ma nello stesso tempo aperto a nuove idee.

A cavallo tra la storia della disciplina e l’applicazione metodologica si collocano le riflessioni di Daniele Baglioni relative ad «Aspetti della cronologia relativa dell’elemento italoromanzo in maltese»: dopo aver collocato il metodo della cronologia relativa, cioè la ricostruzione dell’ordine cronologico del mutamento, nel quadro della storia linguistica, l’autore lo applica alla ricostruzione e alla datazione di sviluppi fonetici in maltese, prendendo come esempio la palatalizzazione della vocale tonica in sillaba aperta e l’integrazione di /p/ e di /k/ davanti a vocale non anteriore.

Nei contributi che formano la seconda parte del volume, lo sguardo si sposta all’ambito dello sviluppo storico considerandolo in una prospettiva comparativa: vengono prese in esame, nel loro percorso storico, tanto evoluzioni convergenti e continuità linguistiche quanto divergenze e innovazioni.

Lo studio di Pierluigi Cuzzolin, «Considerazioni sulla paraipotassi in italiano», riguarda una costruzione particolarmente interessante da questo punto di vista: considerando entrambi i lati del fenomeno ovvero sia la continuità sia il cambiamento, l’autore offre una sintesi degli studi più recenti in proposito, inserendo la cosiddetta paraipotassi e le forme in cui essa (apparentemente) si manifesta in un contesto che va ben oltre l’italiano (e le lingue romanze in generale).

In una prospettiva analoga si inserisce il contributo di Martin Becker, dedicato al rapporto tra «Condizionale Semplice e Condizionale Composto nella ‘concordanza dei tempi’ – un’analisi semantico-pragmatica di un percorso storico»: attraverso un’accurata analisi dai punti di vista semantico e pragmatico, lo studioso dimostra come, da una situazione di partenza comune alle lingue romanze, l’italiano abbia preso un percorso evolutivo proprio.

Nella terza parte del volume, l’attenzione si sposta sull’ambito della traduttologia ovvero sulle relazioni tra testi originali e i mutamenti che subiscono nel passaggio alle rispettive versioni nelle lingue d’arrivo.

Nel suo studio «Testo originale – traduzione – ritraduzione: una specie di famiglia», Laura Sergo si occupa del fenomeno della ritraduzione facendo ricorso in particolare al concetto di ‘equivalenza’ elaborato da Jörn Albrecht und Michael Schreiber: prendendo come esempio le traduzioni della Coscienza di Zeno di Italo Svevo realizzate da Piero Rismondo (1959) e Barbara Kleiner (2000), la studiosa analizza in particolare il trattamento delle aggiunte, dei segni interpuntivi e del discorso indiretto. ← 8 | 9 →

«Quando i rapporti di parentela non funzionano: registri e connotazioni nelle traduzioni romanze»: è tale la situazione di cui si occupa Eduardo Blasco Ferrer; l’autore mette a confronto le traduzioni nelle varie lingue romanze dell’opera Of Mice and Men di John Steinbeck, con l’obiettivo di mettere in risalto le differenze nella traduzione di alcuni aspetti della connotazione (marche di stampo diastratico, diafasico e diamesico): alle traduzioni in francese, portoghese brasiliano e romeno, che mantengono il livello connotativo del testo originale, si oppongono le versioni italiana, spagnola e catalana che sembrano, invece, evitare sistematicamente forme divergenti dallo standard letterario.

L’attenzione degli autori i cui saggi costituiscono la quarta e ultima parte del volume, si rivolge a rapporti tipologici fra varietà e/o lingue in contatto.

Intitolato «Il parlato nello scritto: mimesi d’immediatezza comunicativa nei testi letterari», il contributo di Ludwig Fesenmeier e Christian Rivoletti si colloca a cavallo tra il livello del testo concreto e quello, più generale, della variazione diamesica: a differenza di quanto sinora prospettato da una ormai cospicua serie di studi dedicati a tracce d’oralità in testi letterari, i due autori propongono una prospettiva analitica più allargata, che tenga conto cioè non solo dei fenomeni linguistici stessi ma anche dei tentativi di una mimesi più globale, estesa pure alle condizioni comunicative in cui un determinato evento linguistico si svolge.

In «Parentela e contatto: riflessioni sulla genealogia del sassarese quale varietà di contatto ibrida», Laura Linzmeier und Maria Selig trattano aspetti dell’evoluzione storica e strutturale del sassarese (comunemente definita come varietà sardo-corsa); in particolare, si avvalgono della nozione di ibridità (strutturale) per illustrare il ruolo che, nella consapevolezza dei parlanti stessi nonché nel contesto di mutamenti in corso, essa possa giocare nella descrizione delle caratteristiche strutturali di un idioma.

Nelle sue «Osservazioni su una storia romanza dei contatti linguistici interadriatici», Elton Prifti offre uno sguardo d’insieme sulla ricerca relativa ai rapporti linguistici (e culturali) in uno spazio comunicativo plurilingue e particolarmente variegato, com’è quello dell’area interadriatica; passando in rassegna i rapporti dell’italiano con le lingue preromane dell’area balcanica, con il romeno, il greco, le lingue slave, l’albanese, ma anche con lingue gergali balcaniche, l’autore abbozza il grande progetto di una storia del contatto linguistico in area romanza.

Nel prendere congedo da questo lavoro, desideriamo innanzitutto ringraziare gli autori che, attraverso i loro contributi nonché accogliendo con pazienza e benevolenza le proposte dei reviewers e dei curatori, hanno reso possibile l’esistenza delle presenti Relazioni linguistiche; un ringraziamento non meno sentito va ai direttori della collana Studia Romanica et Linguistica per aver accolto il volume. ← 9 | 10 →

Durante le fasi conclusive della preparazione del volume ci siamo valsi della collaborazione di Laura Kersten (Erlangen) e Giovanni Pairotti (Colonia), ai quali siamo davvero grati dell’aiuto che ha facilitato notevolmente la redazione finale del manoscritto.

Dal momento che l’onore della responsabilità di un compito è spesso anche accompagnato dall’onere di trovare i mezzi per poterlo realizzare, ci preme ringraziare calorosamente l’Interdisziplinäres Zentrum für Dialekte und Sprachvariation della Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg per il generoso sostegno in merito.

Infine, desideriamo ringraziare Benjamin Kloss e i suoi collaboratori della casa editrice Peter Lang per la costante disponibilità e cordialità che hanno manifestato dal primo contatto fino alla consegna.

Martin Becker/Ludwig Fesenmeier

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Roger Schöntag

(Università di Erlangen)

L’architettura del latino nel Trattato della vera origine di Celso Cittadini*

Abstract: The debate concerning what language was spoken by the ancient Romans was prompted by Leonardo Bruni and Flavio Biondo in 1435. However, it was Celso Cittadini who, more than one and a half century later, offered a profound systematization in his Trattato of 1601. Taking into account different kinds of ancient sources (literary, epigraphic) and contemporary Renaissance scholarship, he was able to identify different Latin varieties, to describe the underlying language change, and to offer first insights into the phenomena we now call Vulgar Latin. The aim of the study is to disclose carefully this intuitive understanding of the architecture of the Latin language by using modern linguistic terminology without neglecting the contemporary context.

1 Introduzione

L’idea che il latino non sia solo una lingua artificiale e invariabile, concetto prevalente durante il medioevo, ma abbia anche una dimensione storica di lingua viva1 ed eterogenea, si è sviluppata tra la metà del secolo XV e l’inizio del secolo XVII. L’erudito al quale dobbiamo le prime riflessioni sul latino volgare2 nel senso moderno del termine è Celso Cittadini (1553–1627), che nel suo Trattato della vera origine (1601) ha dato un’immagine molto differenziata del latino nell’antichità romana. ← 11 | 12 →

Details

Pages
210
Publication Year
2016
ISBN (ePUB)
9783631694701
ISBN (MOBI)
9783631694718
ISBN (PDF)
9783653058697
ISBN (Hardcover)
9783631665367
DOI
10.3726/978-3-653-05869-7
Language
Italian
Publication date
2016 (August)
Keywords
linguistica italiana storia linguistica diacronia sincronia
Published
Frankfurt am Main, Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Wien, 2016. 210 p.

Biographical notes

Martin Becker (Volume editor) Ludwig Fesenmeier (Volume editor)

Martin Becker e Ludwig Fesenmeier sono professori di linguistica romanza, rispettivamente all’Universität zu Köln e alla Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg.

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