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Passeurs

La letteratura italiana del Secondo Novecento fuori d’Italia: ricezione e immaginario (1945-1989)

by Alejandro Patat (Volume editor) Brigitte Poitrenaud-Lamesi (Volume editor)
©2021 Edited Collection 278 Pages

Summary

A partire dal 2018 un gruppo di italianisti si riunisce in diverse univer-sità europee per discutere attorno alla ricezione e all'immaginario della letteratura italiana del Secondo Novecento (1945-1989) fuori d'Italia. L'obiettivo è tracciare una mappa che analizzi ed interpreti - a partire da alcuni casi specifici - che cosa è successo quando quella letteratura è entrata in contatto con altri sistemi culturali del mondo anglofono, germanofono, francofono e ispanofono. Risultato di tali incontri sono i contributi di questo volume, nei quali si riflette sul ruolo delle riviste, delle antologie, dei testi in traduzione e dei passeurs nella costruzione di un immaginario italiano a volte nuovo, a volte spiazzante, a volte davvero originale.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Titolo
  • Copyright
  • Sul curatore
  • Sul libro
  • Questa edizione in formato eBook può essere citata
  • Indice
  • I. Introduzione
  • Il Progetto Passeurs (Alejandro Patat / Brigitte Poitrenaud Lamesi)
  • Salotto, laboratorio, dipartimento: la rivista come istituzione letteraria nel secondo Novecento, da «Aretusa» a «Linea d’Ombra» (Stefano Guerriero)
  • La forma del canone: le antologie di letteratura contemporanea in Italia (Niccolò Scaffai)
  • II. Contributi
  • La rivista «Niebo» e il “poetico”: un’officina dell’immaginario (Maria Borio)
  • Neorealismo fra Italia e Spagna: considerazioni a partire da El Jarama di Rafael Sánchez Ferlosio (Marco Carmello)
  • Metamorfosi di paesaggi ideali: il ruolo di Patrick Mauriès e Le Promeneur nella ricezione della letteratura italiana in Francia (Marco De Cristofaro)
  • Presenza/assenza della letteratura italiana nella rivista «Europe» (1946–1956) (Silvia Fabrizio Costa)
  • La cultura italiana in periferia. Ricezione e immaginario nella rivista argentina «Los Libros» (1969–1976) (Alejandro Patat)
  • La sagoma del Passeur. Il tropismo italiano della Francia (Brigitte Poitrenaud Lamesi)
  • La Sicilia di Giovanni Verga al servizio di Ulbricht. Lo strano viaggio dei Malavoglia nella DDR (Bernardina Rago)
  • Quando il passeur incontra un’istituzione: Paolo Grossi direttore dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles (Thea Rimini)
  • Antologie poetiche o le ragioni di una poesia. Offerte o meno (Marie-José Tramuta)
  • Letteratura italiana e ricezione tedesca nel secondo Novecento: un excursus (Roberto Ubbidiente)
  • Abstract articoli
  • Curricula
  • Volumi pubblicati nella collana

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Alejandro Patat / Brigitte Poitrenaud Lamesi

Il Progetto Passeurs1

1. Cos’è il Progetto Passeurs?

La cultura italiana in senso lato, in particolare nella produzione letteraria e artistica, ha sempre suscitato all’estero un vivo interesse nel mondo intellettuale. La lunga storia dei rapporti interculturali tra l’Italia e l’Europa, ma anche tra l’Italia e altri orizzonti extra-europei ha determinato un certo profilo culturale dell’Italia stessa vista da fuori.

Il progetto Passeurs. La letteratura italiana del Secondo Novecento (1945–1989): ricezione e immaginario è nato da alcuni interrogativi che un gruppo di italianisti si sono posti relativamente ai diversi modi in cui la letteratura italiana compresa tra il 1945 e il 1989 è stata diffusa, recepita e filtrata grazie alla mediazione dei passeurs (intellettuali, artisti, scrittori, traduttori, giornalisti) e al ruolo che alcuni strumenti privilegiati (riviste, antologie) ma anche istituzioni preposte all’esercizio della politica culturale (Istituti Italiani di Cultura, librerie, case editrici, università) hanno esercitato in qualità di mediatori.

Dal 2018 al 2021 il programma di ricerca Passeurs ha riunito docenti-ricercatori per indagare perché, in quali forme e in che modo la cultura letteraria e artistica italiana si è diffusa al di fuori d’Italia nell’Europa occidentale e in altri orizzonti affini come l’America Latina. Diretto e coordinato da Brigitte Poitrenaud Lamesi (Université de Caen Normandie) e Alejandro Patat (Università per Stranieri di Siena), il progetto ha contato sulla proficua collaborazione di un gruppo di italianisti provenienti da diverse università europee: Marco Carmello (Universidad Complutense de Madrid), Silvia Fabrizio-Costa (Université de Caen Normandie), Thea Rimini (Université de Mons), Beatrice Sica (University ←9 | 10→College of London), Marie-José Tramuta (Université de Caen Normandie) e Roberto Ubbidiente (Humboldt Universität zu Berlin). A loro si è unito nell’ultima fase Marco De Cristofaro, dottorando dell’Università per Stranieri di Siena (in co-tutela con l’Université de Caen Normandie). L’équipe ha stilato un programma di ricerca con precisi obiettivi da raggiungere, ipotesi di lavoro, contenuti da affrontare, impostazione metodologica e modalità di lavoro del progetto.

Gli obiettivi del progetto – durato tre anni intensi, fitti d’incontri e seminari – sono stati ben due: riflettere dal punto di vista teorico circa i problemi metodologici relativi allo studio della diffusione, circolazione, ricezione e costruzione di immaginari sulla letteratura italiana fuori d’Italia e, in secondo luogo, esaminare e confrontare tali processi nei mondi di lingua francese, inglese, tedesca e spagnola.

La scelta del periodo (1945–1989) è giustificata dal desiderio di coerenza metodologica che rimanda alle due grandi rotture storiche della seconda metà del Novecento: la fine della seconda guerra mondiale, da un lato, e la caduta del muro di Berlino, dall’altro. Di conseguenza, le due date hanno un carattere simbolico, ma nello stesso tempo sono indicative di una cultura italiana ben definita nel periodo storico identificato.

Le ipotesi si sono basate su alcuni dei seguenti presupposti. Dopo la crisi degli anni Settanta la storiografia letteraria italiana ha avuto bisogno di lasciare da parte definitivamente il discorso narrativo nazionale basato su presupposti culturali romantico-risorgimentali della sua genesi per incorporare all’interno del proprio statuto metodologico le innovazioni apportate dalla critica letteraria che aveva messo in rilievo questioni strutturalistico-semiotiche e anche interpretative. Così, a partire dagli anni Ottanta, le nuove imprese storiografiche – di cui basti menzionare come caso paradigmatico la Letteratura Italiana diretta da Alberto Asor Rosa – sono approdate ad una ricostruzione più ampia della periodizzazione letteraria, delle poetiche e delle soluzioni estetiche e stilistiche, prestando attenzione alla contestualizzazione geografica e all’area d’influenza di ogni autore o volume, ricostruzione cui non è mancata una riflessione sulle strutture testuali e sulla loro interpretazione nel tempo.

Così, sono venuti fuori esaustivi panorami storiografici della letteratura italiana, anche novecentesca, che hanno risposto finalmente alle esigenze di Dionisotti nel suo volume pionieristico Geografia e storia ←10 | 11→della letteratura italiana. Tutto quanto, però, entro i confini dello Stato italiano. Negli ultimi anni, inoltre, sono usciti vari volumi che hanno esplorato il contatto interculturale tra l’Italia e altri Paesi chiave, quale la Francia, l’Inghilterra, la Germania, la Spagna e la Russia, fino agli ultimi studi sulla letteratura italiana in America Latina e l’Asia2.

In funzione di queste ipotesi e di questi obiettivi sono stati definiti i contenuti. Il nostro progetto ha voluto esaminare dei casi specifici (passeurs, volumi, antologie, riviste, istituzioni, librerie) che fungessero da paradigma della letteratura italiana fuori d’Italia, capaci di illuminare un intero periodo culturale a partire da una nuova impostazione metodologica.

Tale impostazione metodologica consiste nell’incrocio inscindibile – come si potrà vedere nei saggi che compongono il libro – tra processi ricettivi e costruzione di immaginari. La convergenza tra nuovi dati storiografici relativi alla ricezione di un testo e la ricostruzione dell’immaginario italiano fuori d’Italia ha spinto la ricerca ad adoperare una metodologia d’indagine mista. Il confronto di diversi casi in ambiti linguistico-culturali differenti ha fornito risultati sorprendenti sulla “sorte” di alcuni testi italiani fuori dai confini nazionali.←11 | 12→

In questo senso, il lettore degli articoli di questo volume troverà indagini di storiografia letteraria, ma anche spunti di ricerca che nascono dalla teoria della ricezione, dalla storia della lettura, dalla sociologia della letteratura, dai nuovi studi sulla storia dell’editoria e del libro, dall’irruzione degli studi sulla traduttologia, dai cultural studies e – com’è stato detto – in modo inscindibile, dagli studi sull’immaginario e sulla mitocritica.

In poche parole, le ipotesi del progetto sono partite dall’idea che queste prospettive critiche sarebbero state in grado di arricchire la storiografia letteraria della letteratura italiana del Secondo Novecento (1945–1989), in quanto alla narrazione nazionale di come una sequenza di testi abbia costituito un canone della letteratura in quel periodo, sono subentrati i problemi di come tale sequenza sia stata letta e interpretata fuori dei confini nazionali.

Nodo fondamentale di tale percorso rimane però il modo in cui altri sistemi letterari hanno accolto (recepito, tradotto e interpretato) la letteratura italiana in oggetto e come essi abbiano contribuito alla ricreazione permanente di un nuovo immaginario italiano.

Definiti gli obiettivi, le ipotesi, i contenuti e la metodologia, l’équipe di studiosi ha stabilito una modalità di lavoro collettiva, che è risultata una formula vincente del progetto. Ogni sei mesi tutta l’équipe si è riunita in una delle università partner per affrontare una determinata problematica, invitando ogni volta studiosi esterni.

Il gruppo di ricercatori Passeurs si è regolarmente riunito all’Università de Caen Normandie (8–9 febbraio 2018), all’Universität Humboldt zu Berlin (1–2 giugno 2018), all’Università per Stranieri di Siena (18–20 febbraio 2019), all’Université de Mons, in collaborazione con l’Université Libre de Bruxelles e l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles (5–7 maggio 2019), all’University College of London (1–3 giugno 2019) e di nuovo presso l’Université de Caen Normandie (2–4 marzo 2020).

Ogni incontro ha funzionato allo stesso modo: uno specialista esterno al gruppo di ricerca ha esposto un contributo relativo alla letteratura italiana del Secondo Novecento, mentre i membri dell’équipe hanno presentato l’avanzamento della loro ricerca. I seminari hanno dato luogo ogni volta ad una discussione finale – vero momento chiave del progetto, in cui sono sorte problematiche metodologiche e di contenuto – e alla programmazione di un incontro successivo.←12 | 13→

Details

Pages
278
Publication Year
2021
ISBN (PDF)
9782807616738
ISBN (ePUB)
9782807616745
ISBN (MOBI)
9782807616752
ISBN (Softcover)
9782807616721
DOI
10.3726/b17514
Language
Italian
Publication date
2021 (November)
Published
Bruxelles, Berlin, Bern, New York, Oxford, Warszawa, Wien, 2021. 278 p., 6 ill. b/n.

Biographical notes

Alejandro Patat (Volume editor) Brigitte Poitrenaud-Lamesi (Volume editor)

Alejandro Patat è docente di letteratura italiana presso l’Università per Stranieri di Siena. Da una parte, si occupa della produzione letteraria dell'Ottocento (Cuoco, Leopardi, Nievo, Rovani); dall'altra, studia i fe-nomeni di ricezione, circolazione, traduzione e critica della letteratura italiana in ambito ispanofono. Brigitte Poitrenaud-Lamesi, docente di letteratura e di cultura italiana e abilitata a dirigere ricerche, insegna all’Université de Caen Normandie in Francia. Codirige il laboratorio di ricerca LASLAR della MRSH di Caen. I suoi interessi di ricerca vertono sugli immaginari letterari e artistici, in particolare l'attualità medievale e il rapporto testo/immagine.

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