Loading...

Particelle additive e articolazione informativa del testo

Uno studio contrastivo tra lo spagnolo e l’italiano

by Giorgia Esposito (Author)
©2023 Thesis 192 Pages

Summary

Questo libro indaga le principali (a)simmetrie esistenti fra alcune particelle additive dello spagnolo e dell’italiano dotate di diversi livelli di polifunzionalità. L’obiettivo è duplice: da una parte, sistematizzare le differenze più rilevanti in chiave contrastiva fra i segni nelle due lingue, relativamente al diverso contributo che esse danno all’articolazione informativa del testo scritto; dall’altra, dimostrare che l’equivalenza interlinguistica può, a seconda dei casi, basarsi su dispositivi di natura lessicale, sintattica o gerarchico-informativa. Si ricorre a un corpus parallelo e a un modello di segmentazione pragmatica del testo integrando criteri di analisi morfosintattici, posizionali e semantico-pragmatici.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Titolo
  • Copyright
  • Sull’autore
  • Sul libro
  • Questa edizione in formato eBook può essere citata
  • INDICE
  • INTRODUZIONE
  • PRIMA PARTE: PARTICELLE ADDITIVE E ARTICOLAZIONE INFORMATIVA DEL TESTO
  • 1. LE PARTICELLE ADDITIVE IN SPAGNOLO E IN ITALIANO
  • 1.1 Premessa: una riflessione sulle concezioni attuali intorno alla categoria delle particelle discorsive
  • 1.1.1 Significato linguistico e significato pragmatico
  • 1.2 Particelle additive in spagnolo e in italiano
  • 1.2.1 Avverbi focalizzanti e connettivi testuali
  • 1.2.2 Fuoco dell’avverbio e Fuoco Informativo dell’enunciato
  • 1.2.3 Particelle additive in italiano
  • 1.2.4 Particelle additive in spagnolo
  • 1.2.4.1 Además
  • 1.2.4.2 Encima
  • 1.2.4.3 Hasta
  • 1.2.4.4 Incluso
  • 1.2.4.5 También
  • 2. UN MODELLO DI SEGMENTAZIONE TESTUALE: IL MODELLO DI BASILEA
  • 2.1 Premessa: significato pragmatico e sintassi del discorso
  • 2.2 Il Modello di segmentazione di Basilea
  • 2.2.1 L’interfaccia lingua-testo: le Unità Informative di Nucleo, Quadro e Appendice
  • 2.2.1.1 La segmentazione dei Microtesti nelle Unità Informative
  • 2.2.1.2 Il Modello di Basilea per l’analisi contrastiva delle particelle additive
  • SECONDA PARTE: STUDIO CONTRASTIVO DELLE PARTICELLE ADDITIVE IN SPAGNOLO E IN ITALIANO
  • 3. CRITERI DI ANALISI E CORPUS LINGUISTICO
  • 3.1 Premessa: oggetto di studio e questioni metodologiche
  • 3.2 Il corpus di dati linguistici: Microtesti paralleli
  • 3.3 Criteri di interrogazione dei Microtesti
  • 3.3.1 Modifica il verbo
  • 3.3.2 Alternativa espressa
  • 3.3.3 “No particella” e “non tradotto”
  • 4. ANALISI CONTRASTIVA DELLE PARTICELLE ADDITIVE
  • 4.1 Premessa: osservazioni generali
  • 4.2 También
  • 4.2.1 Posizione rispetto al fuoco
  • 4.2.2 Struttura comparativa proiettata
  • 4.2.3 Funzioni discorsive
  • 4.2.4 Unità Informative
  • 4.2.5 Osservazioni contrastive
  • 4.3 Hasta
  • 4.3.1 Posizione e struttura comparativa proiettata
  • 4.3.2 Unità Informative
  • 4.3.3 Osservazioni contrastive
  • 4.4 Incluso
  • 4.4.1 Posizione e struttura comparativa proiettata
  • 4.4.2 Unità Informative
  • 4.4.3 Osservazioni contrastive
  • 4.5 Además
  • 4.5.1 Posizione e struttura comparativa proiettata
  • 4.5.2 Unità Informative
  • 4.5.3 Osservazioni contrastive
  • 4.6 Encima
  • 4.6.1 Posizione e struttura comparativa proiettata
  • 4.6.2 Unità Informative
  • 4.6.3 Osservazioni contrastive
  • CONCLUSIONI
  • APPENDICE: SIMBOLI E NOTAZIONI CONVENZIONALI
  • BIBLIOGRAFIA
  • Volumi pubblicati nella collana

←8 | 9→

INTRODUZIONE

A oltre vent’anni di distanza dalla pubblicazione dei capitoli “I segnali discorsivi” nella Grande grammatica italiana di consultazione (Bazzanella 1995: cap. 5) e “Los marcadores del discurso” nella Gramática descriptiva de la lengua española (Martín Zorraquino e Portolés 1999: cap. 63), lo studio di questi elementi del lessico dotati di un significato prevalentemente procedurale rappresenta un campo di ricerca fecondo e ormai affermato nelle diverse tradizioni linguistiche. Sono moltissimi, infatti, gli studi dedicati alle particelle discorsive pubblicati nel corso degli ultimi due decenni1, così come molteplici sono pure le prospettive di studio e le teorie linguistiche adottate per provare a mettere ordine in questa composita classe pragmagrammaticale. Per citare soltanto alcune delle più utilizzate, ricordiamo la Teoria dell’Argomentazione (Anscombre e Ducrot 1983), la Teoria della Rilevanza (Sperber e Wilson 1986) e le teorie polifoniche dell’enunciazione (Ducrot 1984; Anscombre 2010, 2013). A queste teorie linguistiche si aggiunge l’elaborazione di diversi modelli per la segmentazione pragmatica del testo, grazie ai quali sono individuate delle posizioni enunciative che consentono di orientarsi nella polifunzionalità delle particelle discorsive; tra questi, ricordiamo il modello Val.Es.Co. (Briz et al. 2003) per la segmentazione dello spagnolo colloquiale e il modello di Basilea (Ferrari et al. 2008; § 2.2) per la segmentazione dell’italiano scritto.

La restrizione della variazione funzionale delle particelle discorsive a seconda della loro posizione discorsiva ha importanti ricadute in prospettiva contrastiva, vale a dire: la riduzione dello spettro di funzioni che un segno può realizzare facilita la scelta di equivalenti in un’altra lingua. Infatti, non vi è quasi mai una corrispondenza biunivoca tra le molteplici funzioni realizzate da un segno in lingua A e quelle realizzate da un altro segno nella lingua B. Ad esempio, lo spagnolo en suma e l’italiano insomma sono commutabili soltanto in alcuni (pochi) ←9 | 10→casi, così come non vi è un’equivalenza perfetta tra lo sp. en efecto e l’it. infatti, o ancora, tra lo sp. entonces e l’it. allora, tra lo sp. además e l’it. inoltre, e l’elenco potrebbe continuare a lungo. La coincidenza parziale, che è la norma, è però anche il campo ideale per l’insorgere dell’interferenza. A complicare le cose interviene il fatto che le (a)simmetrie che intercorrono fra particelle di lingue diverse variano caso per caso e sono ascrivibili a diversi livelli di analisi: funzioni discorsive, istruzioni semantiche, registro, posizioni, prosodia ecc.

Per questo, è necessario che di ciascun segno si fornisca un’analisi contrastiva che parta dalle specificità della particella al fine di: (i) facilitare la comprensione del suo significato composizionale, (ii) distinguerla dalle particelle apparentemente sinonimiche nella stessa lingua (p. es., sp. además vs. es más, it. quindi vs. dunque) e (iii) orientare le equivalenze – sempre parziali – in un’altra lingua.

Il presente studio intende inserirsi in questo dibattito per apportare un contributo all’analisi contrastiva di alcune particelle additive dello spagnolo, nello specifico, además, encima, hasta, incluso e también, indagando le (a)simmetrie più rilevanti con le particelle additive dell’italiano: anche, pure, inoltre, perfino, addirittura ecc. La prospettiva di analisi adottata, dunque, è eminentemente teorica e contrastiva, orientata cioè a identificare i livelli di discrepanza più rilevanti fra le particelle delle due lingue2. A tale scopo, il corpus di riferimento per l’estrazione dei dati è un corpus parallelo (Baker 1995: 230), ossia formato da testi scritti in una lingua (spagnolo) e tradotti in un’altra lingua (italiano). Tuttavia, l’analisi del testo meta non è finalizzata a fornire delle strategie traduttive, bensì è funzionale all’individuazione dei fattori – lessicali, semantici, posizionali ecc. – che concorrono a veicolare il medesimo senso del discorso nelle due lingue oggetto di studio.

Il libro è organizzato in due parti: Particelle additive e articolazione informativa del testo e Studio contrastivo delle particelle additive in spagnolo e in italiano. La prima parte, formata dai capitoli § 1 e § 2, fornisce un’introduzione teorica all’oggetto di analisi – le particelle additive e la segmentazione pragmatica del testo – esponendo lo stato dell’arte relativo agli studi attuali. La seconda parte, composta dai capitoli § 3 e § 4, verte sulla presentazione del corpus e sull’analisi contrastiva di cinque particelle additive dello spagnolo. I simboli e le notazioni ←10 | 11→convenzionali cui si ricorre nel presente studio sono riportati nell’Appendice finale (§ Appendice).

Il primo capitolo (Le particelle additive in spagnolo e in italiano) consiste in una panoramica sulla classe funzionale delle particelle additive e sull’approccio pragmatico allo studio del testo. È inaugurato (§ 1.1) da una riflessione sulle concezioni attuali intorno alla categoria delle particelle discorsive, cui segue (§ 1.1.1) un approfondimento dei livelli che concorrono alla costruzione del significato, con particolare attenzione al contributo offerto dalle particelle nell’elaborazione del significato degli enunciati. Successivamente (§ 1.2) si presentano i segni oggetto di studio. Il criterio seguito per la selezione delle particelle additive esaminate è misto: prima onomasiologico per la circoscrizione alla funzione additiva, poi semasiologico per la selezione dei segni che esplicano tale funzione: además, encima, hasta, incluso e también, particelle accomunate da una semantica relazionale additiva e ascrivibili ai sottoinsiemi dei connettivi testuali e/o degli avverbi focalizzanti. Per ciascuna particella si traccia un quadro delle indicazioni, in sincronia e in diacronia, presenti negli studi linguistici e nelle grammatiche della lingua italiana (§ 1.2.3) e della lingua spagnola (§ 1.2.4), riportando anche alcune osservazioni contrastive che sono poi approfondite nella seconda parte dello studio.

Nel secondo capitolo (Un modello di segmentazione testuale: il Modello di Basilea) l’attenzione verte, in primo luogo (§ 2.1), sui processi inferenziali che soggiacciono all’elaborazione dell’informazione e sull’opportunità di individuare nuove unità discrete che siano rappresentative di una sintassi del discorso motivata dai bisogni comunicativi dei parlanti. Successivamente (§ 2.2) si presenta un modello di segmentazione semantico-pragmatico del testo: il Modello di Basilea (MB) (Ferrari et al. 2008), base per la successiva analisi, esposta nella seconda parte. Si delinea la cornice teorica del MB, soffermando l’attenzione sul livello gerarchico-informativo in base a cui si può suddividere l’enunciato nelle Unità Informative di Nucleo, Quadro e Appendice e si dimostra, attraverso degli esempi tratti dal corpus parallelo, la produttività del modello per orientarsi nella polifunzionalità paradigmatica delle particelle additive.

Il terzo capitolo (Criteri di analisi e corpus linguistico) presenta la metodologia adottata per l’analisi contrastiva esposta nel capitolo successivo. Nella premessa metodologica che inaugura il terzo capitolo (§ 3.1) si delinea la cornice teorica entro cui si situa il nostro studio e si forniscono altresì delle indicazioni terminologiche. A seguire (§ 3.2), si espongono i criteri cronologici, diatopici e tipologico-tematici che soggiacciono alla selezione del corpus, formato da tre testi in lingua spagnola (Piglia 2000; Vila-Matas 2002; Bolaño 2004) e dalle rispettive traduzioni in italiano (Piglia 2018; Vila-Matas 2005; Bolaño 2009). ←11 | 12→Tale corpus è articolato in Microtesti paralleli, ossia in sequenze testuali dotate di unitarietà logica e tematica che siano funzionali all’interpretazione della particella discorsiva ivi collocata. In seguito (§ 3.3), si delineano i criteri di analisi che guidano l’interrogazione dei Microtesti.

Il quarto capitolo (Analisi contrastiva delle particelle additive) è dedicato all’analisi contrastiva di cinque particelle additive della lingua spagnola. In primo luogo (§ 4.1) si espongono alcune osservazioni di carattere generale non riconducibili a una singola particella. Poi si procede all’analisi delle occorrenze di también (§ 4.2), hasta (§ 4.3), incluso (§ 4.4), además (§ 4.5) ed encima (§ 4.6) riscontrate nel corpus parallelo e presentate in ordine decrescente di occorrenza. L’analisi è articolata in almeno tre sezioni: (i) “Posizione e struttura comparativa proiettata”, (ii) “Unità Informative” e (iii) “Osservazioni contrastive”. Soltanto nel caso di también – particella di cui si registra il maggior numero di occorrenze – la prima sezione è scorporata in tre sottosezioni, dando luogo a un totale di cinque sezioni: (i) “Posizione rispetto al fuoco”, (ii) “Struttura comparativa proiettata”, (iii) “Funzioni discorsive”, (iv) “Unità Informative” e (v) “Osservazioni contrastive”.

Details

Pages
192
Publication Year
2023
ISBN (PDF)
9783631894712
ISBN (ePUB)
9783631894729
ISBN (Hardcover)
9783631879436
DOI
10.3726/b20467
Language
Italian
Publication date
2023 (February)
Published
Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Warszawa, Wien, 2023. 192 p., 1 ill. b/n, 8 tab.

Biographical notes

Giorgia Esposito (Author)

Giorgia Esposito ha un dottorato di ricerca in Digital Humanities (Università degli Studi di Torino-Università degli Studi di Genova). I suoi interessi di ricerca riguardano la linguistica contrastiva spagnolo-italiano e la traduzione; in particolare, si è occupata di costruzione della testualità, segmentazione pragmatica del testo e particelle discorsive.

Previous

Title: Particelle additive e articolazione informativa del testo